Viva pinata paradise - Gamesradar.it
Chi ha passato il piacere di farsi un giro per i giardini di Rare, sa bene quante soddisfazioni può arrecare ad un videogiocatore un titolo come Viva Piňata. La gestione di un improbabile rettangolo erboso abitato da strani animaletti, del tutto identici alle Piňata messicane, si è rivelata infatti un’inaspettata fonte di divertimento.
All’inizio della nostra avventura avremo a disposizione, come oramai da tradizione, un fazzoletto di terra arido e piuttosto malmesso. Con un po’ di impegno però, armati di pala e annaffiatoio, riusciremo a rendere vivibile il nostro giardino. Fatto ciò si ha la prima grande sorpresa: uno strano verme sembra attratto dal nostro Eden. La prima Piňata è così catturata, ma nel corso delle ore, molte difficoltà si presenteranno sul nostro cammino.
Comprendere il da farsi, per far sì che uno di questi esseri si fermi nella nostra proprietà, non è impresa da sottovalutare: ogni specie, infatti, per divenire stanziale chiede il completamento di particolari obbiettivi e anche in questa edizione portatile (per chi non lo sapesse Viva Piňata, così come il suo seguito, è disponibile anche per XBox 360) saranno necessarie doti gestionali di indubbio spessore. I vari animali si comportano, di fatto, seguendo le leggi della natura e non si tirano mai indietro dinnanzi ad un pasto prelibato. Per farci amico un serpente dovremo quindi sacrificare un piccolo topolino, mentre se accetteremo di aprire le porte del nostro giardino ad una volpe, dovremo rassegnarci all’idea di perdere qualche simpatico coniglietto. Quest’ultimo aspetto, capace di innalzare di molto la difficoltà generale, unito ad una grande presenza di specie animali, riesce nel difficile intento di donare la giusta profondità al titolo THQ.
Pocket Paradise può contare inoltre su di una realizzazione tecnica di pregevole fattura e, soprattutto, su di un ottimo sistema di controllo, incentrato ovviamente sul binomio touch screen/pennino. Basta trascinare lo Stilo sullo schermo per muovere la visuale, un piccolo tocco su una Piňata ci permette di osservarla da vicino, mentre una serie di icone minuscole, ma comunque leggibili, garantiscono sia la possibilità di navigare fra i vari menu di gioco, sia l’utilizzo dei molti strumenti presenti. Volendo muovere una critica al gioco Rare, si potrebbe asserire che le poche missioni disponibili, incentrate su particolari obbiettivi come la nascita di un cucciolo di piňata, non riescono a donare l’impressione di avere uno scopo ben preciso, se non quello di creare il giardino dei propri sogni